Intervista allo Stilista Simone Marulli

Intervista allo Stilista Simone Marulli
12-04-2023

Il mondo del wedding è pieno di professionisti che ci ispirano con il proprio lavoro, tra questi c’è sicuramente lo stilista Simone Marulli.

Qui lo vediamo catturato in uno scatto di Michele e Giuliano Dell'Utri di Michele Dell’Utri Studio, che hanno saputo traslare in immagini tutto il suo estro artistico. 

Simone è un talento nel panorama italiano e in poco tempo è riuscito ad affermarsi nell’universo della moda, sia italiano che internazionale. Dopo il master alla Kingston University di Londra, nel 2005 è selezionato tra i 5 migliori brand emergenti dalla Camera Nazionale della Moda Italiana e lo stesso anno partecipa per la prima volta alla Milano Fashion Week, con la collezione ready-to-wear e couture Amarcord, un chiaro omaggio all’immaginario del maestro Federico Fellini.

Il suo è uno stile ben riconoscibile e le sue collezioni spaziano dall’haute couture al prêt à porter, tutto rigorosamente Made in Italy. Dalla scelta dei materiali al loro accostamento, dietro ogni dettaglio di ogni abito ci sono mesi e mesi di lavoro. Il risultato ? Qualità e ricerca difficili da eguagliare.

Abbiamo avuto il piacere di intervistare direttamente Simone, che ha condiviso con noi ispirazioni, rimandi artistici e dietro le quinte del suo lavoro. Iniziamo! 

Da dove nascono le ispirazioni per le tue collezioni ? 

Le ispirazioni per ogni mia collezione arrivano da molte fonti, parto quasi sempre dallo studio dell’arte, la storia della moda e la scelta merceologica delle materie che seleziono. Non sottovaluto nemmeno un dettaglio delle persone che incontro per strada, un film travolgente, un negozio di fiori, linee e forme di tutto ciò che mi circonda. Rielaboro nella mia mente ogni dettaglio rendendolo unico per ogni mio abito.

C’è un abito a cui sei particolarmente legato e perché?

Non c’è un figlio che preferisco all’altro. C’è invece l’emozione che li contraddistingue, mi vengono in mente l’abito Fabiola o Fiona: centinaia di ore di lavoro e metri su metri di tessuto, crine e stecche per creare vere e proprie opere d’arte. Sono abiti in avorio o rosa cipria – dalle linee scultoree e dai volumi principeschi – presentati con una maglia di cristallo interamente lavorata a mano. Qualcosa di davvero unico.

Amo l’abito scivolato ispirato e dedicato a Wallis Simpson, l’abito in crepe sablé ricamato a mano con 99 croci in cristallo; croci che Edward VIII – l’unico sovrano britannico che abdicò per amore – le regalò durante la loro discussa e indimenticabile storia d’amore.

Qualche anticipazione della nuova collezione che presenterai alla Bridal Week 2023?

Presenterò una collezione che rappresenta la grande sartorialità italiana. Abiti lavorati interamente a mano, intelati e costruiti, ma che non perdono in volumi e leggerezza. Una sposa all’apparenza semplice, ma che strizza l’occhio alla Haute Couture, in una mescolanza di tessuti e texture romantiche, che solo i miei abiti sanno donare. La rigidità del mikado di seta si mescola con armonia a tessuti e linee più morbide dai disegni eleganti e mai banali, in una grande esplosione floreale.

La natura è un altro mio grande amore, nulla mi ricarica più del contatto con la natura , ed è nel rispetto di questa che ho deciso di introdurre nuovamente in collezione tessuti sostenibili e riciclati.

Hai un sogno nel cassetto? Chi ti piacerebbe vestire?

Mi piacerebbe molto lavorare con il mercato americano che trovo estremamente difficile e complicato, ma dopotutto io amo le sfide. Uno dei miei più grandi sogni è quello di poter vestire la meravigliosa Meryl Streep, ma la verità è che il mio più grande obiettivo è quello di rendere felici le donne. Con l'augurio che indossando un mio abito possano essere libere di sentirsi loro stesse.


Premi invio per cercare o ESC per chiudere